martedì 31 gennaio 2012

C'E' .. UNA ROSA PER TE



Le vetrine dei negozi, con piramidi di dolci tipici di Carnevale e cuori e cuoricini di San Valentino ci dicono che è arrivato Febbraio.
Dai...apine oggi festeggiamo San Valentino nei prossimi giorni ...il Carnevale


AMORE FA RIMA CON CUORE


Ecco, allora, che nel piatto di oggi, preparato con amore, abbiamo messo cuori e rose...pegno di un amore fedele.

Queste due cartoline con le rose della Klein sono state scritte e spedite nell'anno 1919, infatti vengono considerate dai collezionisti cartoline "viaggiate".
Noi le abbiamo comperate, come altre, andando con grande gioia per mercatini.
Amiamo molto i disegni della Catherine Klein la cui firma è "C.Klein" ed i suoi soggetti preferiti sono i fiori, soprattutto rose. Ha dipinto anche, sempre con la tecnica dell'acquerello, i frutti e gli uccelli.



Nel decennio che va dal 1890 all'inizio del 1900 i suoi lavori furono utilizzati per stampare diverse serie di cartoline, molto in voga in quel periodo, e che noi oggi cerchiamo ai mercatini.
Queste cartoline erano utilizzate molto spesso dai fidanzati per scambiarsi pensieri, emozioni, sentimenti, semplici frasi per esempio "Pensandoti...." richieste di appuntamenti.



Una piccola storia:
Abbiamo trovato un intero pacchetto di cartoline mandate da Anna i primi tempi e poi Annina al suo amore Michele - allora studente in Medicina - dove veniva annotata oltre alla data anche l'ora:
23 gennaio 1903 ore 16 oppure 24 gennaio 1903 ore 16 1/4.
Il bisogno, quasi, di comunicare al suo Michele anche i minuti del giorno in cui gli aveva scritto i suoi pensieri.
Anna amava molto le viole: le cartoline sono quasi tutte con mazzetti di viole mammole e tutte diverse.

Salutiamo Annina e Michele e andiamo a fare la nostra...rosa di pasta sfoglia e salmone.
Semplicissima....



Biglietto della spesa:
naturalmente per 2 persone

1 tomino da dividere a metà
2 panetti philadelphia da 80 gr.
150 gr. salmone affumicato
1 radicchio rosso di Treviso (meglio sarebbe quello tardivo)
pancarrè o altro pane a scelta per crostini
pasta sfoglia già pronta

Prepariamo il nostro antipastino..è quasi una non ricetta!!

Con il philadelphia e il salmone tritato a coltello o mezzaluna facciamo una crema.
Stendiamo la pasta sfoglia e facciamo delle striscioline alte 2/3 centrimetri e della lunghezza che si vuole: più lunga per una rosa in fiore più piccola per un bocciolo. Stendiamo sulle striscioline un po' di crema e poi mettiamo, con garbo, delle striscioline di salmone facendole sbordare.
Arrotolare la strisciolina su se stessa ottenendo così una rosa.
Si mettono in una teglia, dove è stato messo un foglio di carta forno e si fanno cuocere in forno caldo a 180° per 15/20 minuti (se è il caso mettere a metà cottura un foglio di carta forno sopra alle roselline) noi non l'abbiamo fatto.



Puliamo e laviamo il radicchio rosso di Treviso e lo facciamo a striscioline.

Con un tagliabiscotti a forma di cuore ricaviamo dalle fette di pane 4 cuori, passiamo una pennellata di olio e facciamoli dorare in forno.

Ora prendiamo il tomino e lo dividiamo a metà. Lo tagliamo con un tagliabiscotti a forma di cuore e spalmiano sopra la nostra crema. Mettiamo i due cuori in un cartoccio di alluminio e li passiamo in formo qualche minuto. (devono mantenere la loro forma a cuore!!)



IMPIATTIAMO: Il cuore di tomino circondato dal radicchio rosso di treviso, la rosa di pasta sfoglia e salmone



i due cuori di pane dorati e croccanti con una rosellina di salmone affumicato



E con l' incanto e la nostalgia che solo le vecchie cartoline ti sanno dare
Buon SAN VALENTINO A TUTTI



e TANTI BACI A TUTTI



e con questo antipastino di San Valentino partecipiamo al contest di "CIBO & BACI"
organizzato da aboutfood e smartbox


lunedì 30 gennaio 2012

CREMA TANA VUOL DIRE MACEDONIA CON CREMA



Questa ricetta l'abbiamo presa dal libro "Il Club delle Cuoche" e la prepariamo da diversi anni.
E' allegra da vedere, diversa a secondo della frutta che si inserisce e, secondo noi, ha un pregio: la puoi preparare come minimo un paio d'ore prima perchè la frutta nella crema non si ossida.
Nel dicembre del 2006 abbiamo comperato la prima edizione del libro "Il Club delle Cuoche" di Luisanna Messeri perchè ci eravamo APPASSIONATE alle puntate della trasmissione televisiva in onda, allora, sul Canale Alice con il titolo appunto "Il Club delle Cuoche".
Ci divertiva molto la sensazione di essere anche noi nella cucina del casale nel Mugello a chiacchierare e a cucinare. Si perchè era ambientato proprio nella cucina di Luisanna Messeri detta Mantura. Lei cucinava e l'amica Francesca Capanna trascriveva in un quadernone, in modo serio e attento, la ricetta con tanto di ingredienti... esecuzione...e suggerimenti.
Il clima di divertimento...di chiacchiere fra donne...passando da racconti e citazioni anche serie e importanti a battute sarcastiche con una parlata e tanto humor alla toscana...in una cucina per niente tecnologica e con l'uso di utensili a dir poco datati, ma sicuramente con il loro fascino, sono stati gli ingredienti che ne hanno fatto un "piccolo grande fenomeno televisivo".
L'altro protagonista, scusate se è poco, è L'Artusi si proprio Pellegrino Artusi e il suo libro "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene"
Infatti Luisanna, che considera l'Artusi ... il suo mentore, ha appeso alla parete un bel ritratto di Pellegrino, cucina molte delle sue ricette e spesso, prima di iniziarne una legge proprio come LUI l'ha scritta.
Spesso le due amiche brindano con LUI per un piatto ben riuscito.

Qui sotto trovate la pagina con la ricetta della crema tana con frutta e se ci cliccate su potete seguire le spiegazioni dell'autrice



Noi, non abbiamo cambiato nulla di questa ricetta, ma è la frutta che cambia, secondo la stagione e quindi questa macedonia sarà diversa ogni volta che si prepara.



Biglietto della spesa:
1 litro di acqua
4/5 limoni non trattati
4 etti di zucchero
6o gr di maizena
4 uova intere,
FRUTTA MISTA A PIACERE, COLORATA A SECONDA DELLA STAGIONE. NON DOVREBBE MANCARE L'ANANAS

L'esecuzione è davvero molto semplice:
In una casseruola che andrà poi sul fuoco, abbiamo messo le 4 uova intere, lo zucchero e le abbiamo mescolate con una frusta, intanto abbiamo lavato molto bene 3 limoni e un'arancia non trattati.



Abbiamo grattato la scorza (NO BIANCO E'AMARO) dei limoni e dell' arancia e ne abbiamo spremuto il succo che abbiamo aggiunto alle uova e zucchero.
Le bucce grattugiate, invece, le abbiamo messe in una ciotola con l'acqua fredda e la maizena già fatta sciogliere con cura. Il tutto lo abbiamo versato nella casseruola insieme agli altri ingredienti, messo sul fuoco basso e mescolato sempre.
La crema si addensa appena giunge a bollore. Si toglie dal fuoco e si fa raffreddare.



Abbiamo preparato la frutta ananas, banane, mele, uva, melograno, arancia, kiwi, fragole ne abbiamo fatto tanti pezzetti



BELLA VERO??!!



La macedonia di frutta va aggiunta alla crema ormai fredda.
E adesso tutta la fantasia che uno ha per presentare questa crema "squisita e leggera".
In zuppiere, brocche, ciotole di vetro trasparente per feste di compleanno, brunch, happy hour, feste di laurea, battesimi,ecc. insomma dove le tante persone che ci sono si possono servire da soli con un cucchiaione adatto, oppure mono porzioni già pronte da servire a tavola con tranquillità.
Va riposta in frigo almeno due ore. E' buona anche il giorno dopo.



La superficie decorata è davvero bella e invitante e come dice la Messeri:
"E' un dolce buono in tutte le stagioni, al massimo cambierà solo il suo colore, d'estate sarà rosso di fragole e ciliege, d'inverno arancione di agrumi e verde di kiwi"



E con questa preparazione partecipiamo al
contest di Nani & Lolli per condividere il loro messaggio.

domenica 29 gennaio 2012

TORTINO DI BACCALA' .....ALLA CANNELLA



Oggi, BACCALA'

il merluzzo conservato disteso sotto sale prende il nome di "Baccalà"
il merluzzo lasciato essiccare al sole, prende il nome di "Stoccafisso".
E' un piatto che non manca mai sulla nostra tavola la vigilia di Natale: lo facciamo, come vuole la tradizione, semplicemente fritto.
Come dice la poesia una volta era il cibo dei poveri e si può fare, davvero, in tanti modi.
QUALE POESIA??? ma ..non la conoscete??
Allora eccola... per chi la conosce già e per chi non l'ha mai letta
è stata tratta da
poetidelparco


“Jo merluzzo” di Ezio Bruni

Il baccalà ’na ota era pasto dei poracci / dei contadini, campagnoli (…) specie pe’ colazzione, la mmatina / era ’na sceccheria, ’na specialità, / chi jo faceva fritto brustolito / o cotto cò glio sugo e le petate / chi jo metteva a moglio già la sera / pe’ faglio sciapì ’mpò; / ce ’sse faceva la zuppa co’ gli broccoitti (…) eppò costéva poco! mò ’mmece / jo baccalà è proibbito / jo poveraccio ’gno po’ crompà più, / ’nchilo costa quanto a ’ngiorno de lavoro; / ’nse trova più aglio mercato comme prima! (…) eppuro è baccalà come ’na ota! / solo che mò, è pasto dei signuri, / de gente che possède fama e gloria, / a nù tocca stà ’ttenti a chella gente / ca ce leveno puro la cicoria.


L'operazione più importante, per qualsiasi ricetta, è l'acquisto di un baccalà di buona qualità e prendersi il tempo per ammollarlo.
Sempre di più oggi si trova già pronto. Noi, solitamente, lo acquistiamo ancora sotto sale.
Si lava il baccalà sotto l'acqua corrente, si mette in una ciotola grande piena d'acqua per tre giorni. Bisogna curarlo mettendolo in un luogo fresco e cambiando l'acqua tre o quattro volte al giorno. Se rimane troppo salato è difficile ottenere un piatto gustoso.

Biglietto della spesa
800 gr. di baccalà
2 patate
1 bicchiere di olio evo all'aglio
(basta mettere per 3/4 giorni l'olio evo con 4/5 spicchi di aglio.
2 carote per decorare
cannella in polvere

Facciamo cuocere a vapore il baccalà fatto a pezzettoni e le patate a fette per 20 minuti.


Noi utilizziamo un semplice cestello forato che adagiamo sul fondo di una pentola dove mettiamo l'acqua.
Due regole semplici semplici:
l'acqua non deve mai toccare quello che si sta cuocendo e la pentola deve avere un coperchio ben chiuso.
Nell'acqua potete aggiungere degli aromi: alloro e aneto sono perfetti per il pesce.
Una volta cotto, al baccalà va tolta la pelle ed eventuali lische, va tritato con un mixer aggiungendo l'olio all'aglio e via via le patate cotte.
Si deve ottenere una bella crema.
Si possono fare dei gustosissimi crostini spalmando la crema sul pane tostato caldo: sono un antipasto eccezionale!!



Oggi, con questa crema, facciamo un tortino da servire caldo.
Abbiamo unto le tegliette con un po' di burro e le abbiamo riempite con la crema di baccalà. Vanno passate in forno a 170° per 10/15 minuti.



Vogliamo preparare al nostro tortino un bel contorno "disegnato" e colorato.
Con uno stampino a forma di fiore (grande e piccolo) abbiamo preparato dei fiorellini di patate e carote, delle rondelle di carote e, sempre con lo stampino abbiamo creato dei fiori di pane che abbiamo messo in forno ad abbrustolire.



Le rondelle di carota e i fiorellini di patata e di carota, li abbiamo fatti cuocere a vapore per 10 minuti e prima di comporli nel piatto li abbiamo conditi con un filo di olio all'aglio.



Eccolo il nostro piatto pronto: il tortino lo abbiamo spolverizzato con la cannella ed è accompagnato da due crostini croccosi e le primule.....sono molto buone da mangiare oltre ad essere belle da vedere!!!



Con questa ricetta partecipiamo al contest di Archcook



e al contest di "Diario della mia cucina"



http://diariodellamiacucina.blogspot.com/2012/01/remise-en-formee-ora-di-rimettersi-in.html

mercoledì 25 gennaio 2012

PICCOLO PASTICCIO DI VERZA E FINOCCHI CON SALSA DI LENTICCHIE



Il riciclo in cucina deve essere vissuto con la consapevolezza che buttare il cibo è un vero peccato ed è con questa "fede" e aiutati dalla fantasia che si possono preparare splendide ricette.
Imparare a riciclare è stimolante, divertente ECC. ECC.


Siiii..!!! abbiamo riciclato una piccola parte del post con la ricetta "Il cotechino riciclato vuole due girasoli" perchè parliamo di riciclo anche oggi.
Due erano le nostre necessità per un pranzo fra amici: la presenza di un paio di persone vegetariane (eravamo in 9) e riciclare le lenticchie già cotte e fatte andare con un filo d'olio e un battuto di scalogno-sedano-carota un poco della nostra passata (abbiamo postato il 28 novembre 2011 la nostra ricetta e la sua storia) e portate a cottura con brodo vegetale.
Oggi, sempre di più, puoi avere sedute alla tua tavola persone che per religione, per intolleranze alimentari o per scelta di vita non mangiano certi cibi.
Noi crediamo che ci voglia il "garbo" di un menù preparato per tutti che tenga conto di queste esigenze.
Convinte del "Fai di necessità virtù", ci siamo ricordate di avere visto una ricetta su Cucina Italiana di novembre 2011, che avevamo segnato con un POST IT ROSSO. (significato: molto bella...da fare)
"Pasticcio di verza e finocchi con salsa di lenticchie" - Medio impegno e VEGETARIANA SENZA GLUTINE.






per leggere gli ingredienti della ricetta cliccare sulla foto si ingrandirà

Come dice la nostra nonna Adele, con un certo vezzo, "Io e la Cucina Italiana abbiamo la stessa età e io ho imparato molto leggendola e delle ricette che pubblicano vi potete fidare, sapete eh.. quante ne ho preparate e che belle figure mi hanno fatto fare!! Vi ricordate...."
Adesso però dobbiamo correre in cucina ...dei ricordi di nonna Adele ne parleremo in un altro momento.



Abbiamo, necessariamente fatto due piccole modifiche, abbiamo come detto riciclato le lenticchie già cotte e abbiamo fatto delle monoporzioni.
Tutto il menù era preparato con monoporzioni.
Una volta frullate le lenticchie ed ottenuta una salsa granulosa, abbiamo corretto di sale, pepato, aggiunto un pizzico di peperoncino, la robiola e un cucchiaino di
prezzemolo tritato. SQUISITA!!



Seguendo fedelmente la ricetta, ci siamo preparate la verza ed i finocchi.
Abbiamo preso la nostra teglia con 12 mini porzioni e abbiamo tagliato 12 piccoli quadrati di carta forno. Questa operazione consente, una volta cotto il piccolo pasticcio di sfilarlo "tranquillamente": basta prendere le due codine opposte della carta forno e posizionarlo nel piatto.
Cominciamo a montarlo.
Con una bella foglia di verza, appiattita delicatamente, con un batticarne, abbiamo creato la base su cui abbiamo messo la salsa di lenticchie



sopra la salsa di lenticchie abbiamo adagiato il finocchio creando uno strato uniforme



sopra il finocchio abbiamo messo con cura delle lamelle di gruyère



e per finire abbiamo messo un'altra cucchiaiata di salsa di lenticchie.
Abbiamo poi chiuso il nostro prezioso pasticcio con il resto della verza portandola verso l'alto e creando una sorta di "fiore" su cui abbiamo messo dei piccoli fiocchetti di burro.
Abbiamo completato tutte le monoporzioni e avendolo preparato con un certo anticipo lo abbiamo messo in frigorifero coperto con pellicola.
Per cuocerlo lo abbiamo messo in forno caldo a 170° per 25/30 minuti.



Eccolo nel piatto, prima di essere portato in tavola: gli fanno compagnia una tenera foglia di verza, un sottile spicchio di finocchio con un bottoncino di salsa di lenticchie, che anticipano l'interno del pasticcio, un filo di olio evo e....petali di fiori essicati.



Questa ricetta la mandiamo a Benedetta per il suo contest. Benedetta sta raccogliendo tante ricette da "RICICLO" e le sta impaginando in un libro-raccolta.
Allora, grazie Benedetta e... W il riciclo!!

domenica 22 gennaio 2012

IL COTECHINO RICICLATO... VUOLE DUE GIRASOLI



E' vero che "lui" è stato cotto, insieme ad un altro cotechino, il giorno di Natale e che non è stato mangiato, ma dal momento che lo abbiamo riciclato il giorno di Santo Stefano abbiamo voluto portarlo in tavola non come un riciclo, ma con una presentazione ed un gusto davvero diverso e delizioso!!



COSI', deve essere vissuto il riciclo in cucina (e non solo):
con la consapevolezza che buttare il cibo è un vero peccato ed è con questa "fede" e aiutati dalla fantasia che si possono preparare splendide ricette.
Imparare a riciclare è stimolante, divertente e con la certezza finale di avere, nel tuo piccolo spazio, contribuito a combattere gli sprechi che hanno fatto e fanno così male al nostro ambiente e alla nostra società.
Si legge e si sente parlare sempre più spesso: dell'arte del riciclo....EVVIVA...allora siamo sulla buona strada.
Ancora una piccola riflessione.
Qualche anno fa alle casse dei supermercati ti chiedevano: "quante borsine vuole"??
Dandone per scontato l'uso e il numero era sempre superiore ad una ed erano rigorosamente di plastica.
Oggi, accade sempre di più il contrario. Le persone si portano da casa le borse per mettere la spesa e spesso proprio quelle di stoffa come....usavano le nostre nonne!!



Tornando al nostro cotechino già cotto e alle lenticchie in umido rimaste del giorno di Natale abbiamo pensato di frullarle ed abbiamo così ottenuto una bella crema.
Ne abbiamo tenute intere una tazza per decorare i piatti.
Abbiamo scottato per 3/4 minuti alcune foglie di verza in acqua salata e le abbiamo fatte asciugare su un canovaccio.



Con un batticarne abbiamo, poi, appiattito le coste della verza.
In una pirofila abbiamo messo un foglio di carta da forno e disposte in bell'ordine le fette di cotechino già cotto e spellato.
Su ogni fetta abbiamo messo una bella cucchiaiata di crema di lenticchie



Abbiamo completato disponendo sulla crema di lenticchie le foglie di verza.
Abbiamo coperto per bene la pirofila con carta forno, per non fare asciugare il tutto e abbiamo messo in forno a 170° per circa 15 minuti.



Quando abbiamo a tavola più di 4/5 persone, in questo caso eravamo in dieci, preferiamo preparare i piatti per ognuno dei nostri ospiti.
E così abbiamo preparato con anticipo, in ogni piatto, i due girasoli che accompagnano il nostro cotechino-riciclino.
Con un cucchiaino abbiamo fatto delle piccole chenelle con la nostra marmellata di zucca e le abbiamo disposte a petali formando due girasoli.
Le lenticchie tenute a parte sono diventate il centro dei due fiori e qualche pois nel piatto. Abbiamo messo anche qualche goccia di aceto balsamico.



Abbiamo tolto dal forno il nostro cotechino, caldo e profumato, abbiamo passato un filo d'olio evo e ne abbiamo messo due fette nel piatto in compagnia dei girasoli che lo aspettavano.



Perchè due girasoli?? Ma perchè sono due...raggi di sole...per un futuro migliore.

Ed è con questa ricetta che partecipiamo con gioia all'UTILISSIMO contest di Benedetta RICICLIAMO IL NATALE